news
Per quest'anno si ricorrerà ancora al Tar
La Commissione Fisco della Fimmg ha deliberato di procedere ad impugnare il decreto attuativo degli studi di settore innanzi al Tribunale Amministrativo del Lazio con l‘obiettivo di far dichiarare incompatibili ed inapplicabili gli studi di settore alla categoria dei medici di medicina generale. A sostegno di ciò, la natura “para-subordinata” del rapporto di lavoro del medico di medicina generale.
Di seguito una sintesi delle considerazioni e conseguenti decisioni emerse in occasione dell’incontro.
Il giorno 19 luglio 2013 la Commissione Fisco, rappresentata dal dr. Carmine Scavone e dal consulente fiscale dr. Maurizio Di Marcotullio, ha incontrato presso la sede della Direzione Centrale della Agenzia delle Entrate alcuni rappresentanti della Agenzia delle Entrate e della Sose (Società che elabora gli Studi di Settore).
La riunione è stata richiesta dalla Fimmg a seguito di una serie di anomalie che sembrerebbero emergere quest’anno in sede di elaborazione degli studi di settore nell’ambito della compilazione dell’Unico 2013.
Il dott. Scavone ha evidenziato le criticità emerse dalle modifiche apportate che riguardano tutti i MMG nonché quelle riguardanti i MMG associati (norma finale 4 dell’ACN – Studi Associati) di alcune Regioni dove parte dei compensi vengono erogati direttamente alla associazioni stesse piuttosto che direttamente a favore del singolo medico.
Il dr. Di Marcotullio ha precisato che benché siano state evidenziate diffuse anomalie in relazione a tutti gli studi di settore della categoria, le più significative sono state riscontrate proprio nei confronti degli studi di settore riferiti alle associazioni professionali.
I rappresentanti della Sose hanno esposto le modifiche apportate al modello degli studi di settore, che vengono di seguito riepilogate.
La casella Z01, quella in cui veniva indicata la % di compensi percepiti in convenzione con il SSN è stata SPOSTATA nella casella D77 per quanto riguarda la% di prestazioni indotte.
La casella D57 è utilizzata invece per definire in % l’incidenza dell’attività in convenzione con il SSN rispetto al totale compensi. Per il tramite di questa casella il medico è assegnato ad una determinata categoria o sottoinsieme (detto cluster) e in forza di tale attribuzione, da quest’anno, viene determinata in automatico, sulla base di un dato storico, l’incidenza massima dei costi rispetti ai singoli livelli di compensi. Più in particolare la casella D57 opera in stretta connessione con la casella D72, ovvero con il totale, in valore assoluto, dei compensi percepiti dal SSN.
Quindi sulla base della percentuale di incidenza dell’attività in convenzione con il SSN e sulla base del valore complessivo dei compensi da SSN, sulla base di un algoritmo, costruito da quest’anno e riferito su dati storici del 2010, viene determinata una incidenza ritenuta “congrua” dei costi rispetto ai due elementi di cui sopra.
Da un primo esame di alcuni casi pervenuti alla Commissione Fisco, e sottoposti all’attenzione dei tecnici di Sose, sarebbe emersa una “anomala” incidenza di costi rispetto ai compensi complessivi indicati in dichiarazione. Tuttavia, abbiamo fatto rilevare che tale effetto potrebbe scaturire anche dal fatto che i dati storici, attraverso i quali è stato elaborato l’algoritmo, prende a riferimento i costi del 2010, pertanto in un sistema di costi crescenti, (vedi incremento costi utenze e servizi in generale) tale effetto potrebbe risultare distorsivo.
In tal senso i tecnici della Agenzia delle Entrate e della Sose si sono riservati di effettuare dei successivi approfondimenti.
In relazione invece alle incongruità emerse nei confronti degli studi di settore elaborati dalle associazioni, ci è stato richiesto di verificare se la compilazione degli stessi abbia riprodotto fedelmente la ripartizione dei compensi tra singolo medico e associazione, cosi come risultante dall’accordo regionale, attraverso il quale parte dei compensi vengono attributi direttamente all’associazione.
In sostanza, i tecnici dell’Agenzia delle Entrate e della Sose hanno espresso perplessità circa la forte incongruenza evidenziata. Sostengono infatti che se a fronte (ad esempio) di una attribuzione dei compensi all’associazione per il 20% del totale, corrispondesse in effetti una diretta imputazione dei costi per una equivalente percentuale del 20% rispetto al totale sostenuto da ogni singolo medico partecipante alla associazione, NON dovrebbero emergere effetti distorsivi.
E’ stato fatto presente che tale condizione non si può di fatto realizzare nel caso in cui il personale
di studio sia dipendente dallo studio associato, come ordinariamente avviene.
Tuttavia anche su tale argomento, si sono riservati di svolgere indagini di approfondimento.
Prospettive e Conclusioni
La Commissione Fisco ha recepito le molteplici richieste pervenute dagli associati, ha avviato un processo di verifica sia interno, attraverso i propri tecnici, che esterno mediante il confronto con l’Amministrazione Finanziaria, ovvero con l’Agenzia delle Entrate e con la SoSe.
L’attività di confronto e di approfondimento proseguirà anche nei prossimi mesi.
Ciò nonostante, la Commissione Fisco ha deliberato di procedere ad impugnare il decreto attuativo degli studi di settore innanzi al Tribunale Amministrativo del Lazio, quindi in sede amministrativa. Obiettivo di tale azione è far dichiarare incompatibili ed inapplicabili gli studi di settore alla categoria dei medici di medicina generale, in considerazione della natura “para-subordinata” del rapporto di lavoro esistente tra medico di medicina generale e SSN.
Tale azione giudiziaria, se favorevolmente accolta, potrebbe comportare positivi riflessi indiretti sul fronte fiscale della categoria.
Nel contempo, Si invitano tutti i colleghi a sensibilizzare i propri consulenti affinché la compilazione dei studi di settore avvenga con maggiore attenzione, valutando gli aspetti innovativi introdotti a partire da quest’anno.
COMMISSIONE FISCO FIMMG
- Articolo di ItaliaOggi
- Lettera al Vice-Segretario Fimmg Carmine Scavone pubblicata oggi sul quotidiano