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Scotti: serve un intervento forte dello Stato
Ancora violenza all'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. A poche ore dalla mobilitazione contro ogni forma di aggressione nei confronti dei medici, due nuovi episodi si sono registrati proprio nel nosocomio che sorge nel cuore di Napoli. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine che hanno ristabilito la calma, dopo le vessazioni e le minacce subite da medici e infermieri. Sono oltre 40 le aggressioni subite dall'inizio dell'anno, tutte registrate e segnalate dall'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", numeri che destano non poche preoccupazioni da parte degli operatori sanitari. Violenza non solo negli ospedali, ma a anche per strada, dove medici e paramedici intervengono per rispondere alle richieste di emergenza con il pronto soccorso del 118. «La situazione - spiega Silvestro Scotti, presidente dell'ordine dei medici di Napoli - è diventata insostenibile. Questa è una battaglia che io faccio da anni, sin dall'inizio del mio mandato quando facemmo le pettorine antiproiettile. Qui c'è bisogno di un intervento forte dello Stato, si deve cancellare quest'idea che i medici sono come dei pupazzetti che possono essere presi di mira solo perché non si difendono».
«Il nostro deve essere un lavoro di cura e di assistenza, invece ci si trova costretti a doversi difendere dalle aggressioni e questa cosa sta diventando ordinaria amministrazione. Ci sono medici che lavorano in zone di guerra, ma sono consapevole di quello che fanno e i rischi a cui stanno andando incontro. Nel nostro caso la situazione è diversa, si va a lavoro per aiutare gli altri e ci si trova a doversi difendere e ad operare in condizioni estreme».
Fonte Corriere del Mezzogiorno