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Albano (FIMMG): adesioni hanno raggiunto l'80%
A Dopo mesi di trattative, e un tentativo di conciliazione in prefettura finito con un nulla di fatto, i medici della continuità assistenziale che prestano servizio in provincia dell'Aquila hanno proclamato lo sciopero. Le modalità esatte sono ancora da definire, spiega il segretario provinciale della Fimmg Vito Albano, ma per ora si parla delle prime quattro ore del turno, dalle 20 alle 24. All'astensione che scatterà da lunedì prossimo, hanno aderito anche altri sindacati. «Complessivamente», spiega Albano, «le adesioni hanno raggiunto l'80% dei medici di continuità assistenziale», che rivendicano il ripristino delle indennità legate allo svolgimento delle visite ambulatoriali. La vertenza viene da molto lontano, da quando nel 2017 furono sospese le indennità di rischio a seguito di una richiesta di chiarimenti avanzata dalla Corte dei conti alla Regione, che bloccò gli emolumenti in questione e chiese ai manager di recuperare quelli già erogati. Le trattative andarono avanti fino a quando, semplificando la questione che è davvero complessa, attraverso una legge regionale furono introdotte le indennità ambulatoriali, attività che le guardie mediche hanno sempre svolto, al posto delle indennità di rischio. La legge, tuttavia, è stata osservata dal governo ed è tuttora al vaglio della Corte Costituzionale. «Nel frattempo», dice Albano, «le altre tre Asl della Regione hanno ripristinato le indennità ambulatoriali, ma la Asl dell'Aquila è l'unica che non ha ancora provveduto». Anzi, secondo il segretario provinciale della Fimmg, «ha mostrato un atteggiamento particolarmente intransigente», anche in occasione del tentativo di conciliazione che si è svolto in Prefettura.
Fonte Il Centro