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Ma solo dopo aver garantito a tutti la specializzazione
Abolire il numero chiuso per l’accesso alla Facoltà di Medicina: è uno dei punti del Contratto di Governo, come affermato in più occasioni dal vicepremier Matteo Salvini. Che l’intenzione del Governo vada in questa direzione è stato ribadito dal Ministro della Salute Giulia Grillo, prima con un’intervista a Il Messaggero, poi sul Blog del Movimento 5 Stelle, ricevendo il plauso dello stesso Vicepresidente del Consiglio.
Apertura dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), ma a una condizione: risolvere in via prioritaria la questione della formazione post laurea, che vede oggi ventimila medici laureati e abilitati ma privi della possibilità di specializzarsi o formarsi nella Medicina Generale in maniera da poter poi entrare, con le adeguate competenze, nel Servizio Sanitario Nazionale.
“Noi medici siamo i primi a volere più medici, e a volerli completamente formati e pronti a essere impiegati nel nostro Servizio Sanitario Nazionale – afferma il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Ma se Governo del Cambiamento vuole essere, deve essere realmente innovativo, e non soltanto illudere i più giovani e le loro famiglie in nome di un facile e momentaneo consenso. Sarebbe infatti da irresponsabili immettere migliaia di giovani nel sistema, farli studiare per sei anni con fatica e sacrifici e poi, una volta raggiunta la prima tappa con la laurea in dottore in medicina, fargli trovare la strada sbarrata, senza possibilità di completare la formazione, visto il numero non adeguato di borse di specializzazione. Noi non vogliamo essere complici, né vogliamo illudere i giovani!”.