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Intervista al Segretario Nazionale Fimmg
«L'affollamento dei pronto soccorsi cittadini a causa delle malattie stagionali è una situazione tipica di ogni anno» . A dirlo in un'intervista al quotidiano Il Mattino è Silvestro Scotti, presidente dell'Ordine di medici di Napoli e segretario nazionale Fimmg, il quale aggiunge che «ciò che occorre è un piano di emergenza che metta in relazione gli ospedali con la medicina territoriale».
Di seguito l'intervista
Presidente, i vertici di Cardarelli e Santobono denunciano un grosso afflusso che creerebbe problemi alla gestione delle vere emergenze. Cosa ne pensa? «Non c'è dubbio. Il caos potrebbe danneggiare le persone che accedono ai pronto soccorsi con codici emergenziali. Ma c'è di più» . Che intende? «L'emergenza sanitaria crea stress al personale medico in sotto organico e questo potrebbe favorire anche rischi di errori. In tal caso si parlerebbe di mala sanità ed invece si tratta del cane che si morde la coda» .
Le stime dicono che in realtà molti accessi in ospedale sono impropri e che potrebbero essere gestiti dal medico di famiglia. È d'accordo? «Io mi chiedo chi e come definisce impropri gli accessi. In molti casi i codici sono verdi e questi non sono impropri. Cosa diversa è che i codici bianchi, per i quali bisogna pagare una prestazione, diventano verdi. Così il cittadino non si educa perché se pagasse per cure non urgenti, la prossima volta probabilmente si recherebbe dal proprio medico. Ci sono casi dove anche una puntura d'insetto è stata considerata codice verde e di certo non viviamo in zone tropicali» .
Insomma tutto ruota anche intorno alla medicina territoriale... «Certamente. È la strada per evitare elevati accessi ai pronto soccorsi. La medicina territoriale ha un ruolo di filtro. Il cittadino ha bisogno di poter trovare vicino a lui un medico di famiglia che abbia maggiori disponibilità. Intendo personale amministrativo ed infermieristico, ma anche strumentazioni adeguate. Sono sicuro che una tale organizzazione indurrebbe il paziente a rivolgersi prima al suo medico e non direttamente all'ospedale» .
Cosa risponde al governatore De Luca che sostiene che i molti accessi sono dovuti anche alla chiusura di alcuni studi medici durante il weekend? «Credo che non esista una persona che lavori h24 e tutti i giorni. Bisogna ricordare che c'è la guardia medica e che sugli studi ci sono pure i medici sostituti. La questione è che tra paziente e medico c'è un rapporto fiduciario e se quest'ultimo manca si preferisce andare in ospedale» .
Cosa consiglia ai cittadini per affrontare l'influenza? «Innanzitutto parlare col proprio medico. Inoltre alle persone con patologie ed over 65 dico di vaccinarsi. Antipiretici e restare a casa» . Cambiamo argomento. Cosa pensa del fenomeno delle formiche che ha colpito l'ospedale San Paolo e San Giovanni Bosco? «Le strutture ospedaliere dovrebbero durare circa 40 anni ed invece le nostre sono più datate. Ciò rappresenta un problema anche per effettuare la manutenzione. È ovvio che chi lavora in certi contesti è richiamato alla maggiore attenzione, ma è anche vero che bisogna evitare che dall'esterno si introducano alimenti. Non credo pienamente all'ipotesi del complotto come evidenziato dai vertici Asl».
Fonte Il Mattino