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Scotti: no a soluzioni alternative rispetto al corso in Medicina Generale
Al centro del 18° congresso provinciale Fimmg che si è tenuto sabato a Bari ci sono stati anche i temi che investono i medici in formazione. “Nel 2018 oltre ad una serie di importanti innovazioni nell’Accordo Collettivo Nazionale e la possibilità degli incarichi convenzionali per i corsisti introdotta col decreto semplificazione, abbiamo registrato una serie di azioni politiche orientate a mettere in discussione il valore del titolo di formazione specifica in medicina generale attraverso sanatorie e accessi al corso che rappresentano vere e proprie scorciatoie per l’ingresso nella medicina di famiglia” - ha dichiarato il Coordinatore regionale Fimmg per la Formazione, Michele Abbinante, mettendo in discussione la validità di alcuni interventi legislativi anche in riferimento all’ultimo emendamento del decreto semplificazione che prevede l’ingresso in sovrannumero al corso di formazione specifica per i medici idonei che hanno lavorato precedentemente in uno dei settori della medicina generale.
“Inoltre, ci lascia un po’ perplessi il mancato finanziamento da parte della Regione Puglia dei circa 100mila euro utili a mantenere gli attuali standard qualitativi del corso di formazione specifica in medicina generale.” - ha aggiunto Abbinante - “La nostra regione, che ha investito 35 milioni di euro per finanziare le borse di studio per le scuole di specializzazione, e che è pronta ad importanti investimenti per garantire la crescita e l’evoluzione professionale della medicina di famiglia, evidentemente non ritiene necessario investire in quello che probabilmente è il vero cardine del successo della sanità pubblica: l’adeguata formazione dei futuri medici di medicina generale”.
Non è tardata ad arrivare la risposta del Segretario nazionale Fimmg Silvestro Scotti, che durante la tavola rotonda del pomeriggio ha confermato la volontà personale e di tutta la Fimmg di traghettare la medicina generale in questo periodo di transizione e attacchi alla formazione: “L’unica strada percorribile per l’accesso alla medicina di famiglia, è il corso di formazione. Non ci sono alternative o soluzioni migliori nell’interesse del Servizio sanitario nazionale e della salute dei cittadini. Su questo la Fimmg non accetta proposte alternative”.
Sulla stessa linea il Segretario provinciale Fimmg Bari Nicola Calabrese: “Sembra di essere tornati indietro di vent’anni, all’epoca in cui si era costretti a presentare ricorsi alla Corte europea solo per vedere riconosciuti i diritti di chi ha conseguito con professionalità e passione il diploma in medicina generale. Questa situazione sta diventando insostenibile”.