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Forza Italia pronta a votare ma senza fiducia
Partita a carte complicata quella che si sta giocando sul decreto vaccini al Senato. La Lega raccoglie le firme necessarie per chiedere il voto segreto, possibile almeno su tutta la prima parte del provvedimento, ma non presenta ufficialmente la richiesta (o meglio sembra che l'abbia presentata e poi ritirata). E il governo ha l'autorizzazione, ottenuta dal Cdm, a mettere la questione di fiducia sul testo. Ma non fa il primo passo, in attesa di capire le mosse del Carroccio. Al momento dunque il gioco è fermo e ognuno resta con le sue carte in mano: niente voto segreto, niente fiducia. Ma a dover calare per prima sarà la Lega perché il termine entro il quale si deve presentare la richiesta di voto segreto è la fine della discussione generale. E questa avverrà visto che da calendario sono previste ancora 3 ore di dibattito.
E se entro tale termine nessuno presenterà l'istanza di voto segreto è quasi certo che il governo non chiederà la fiducia. Il gioco è dunque nelle mani della Lega che sembra avere due obiettivi: ritardare i tempi di esame dello Ius soli (al terzo punto del calendario dell'Aula dopo il decreto e il ddl sul comune di Sappada) e mettere in difficoltà FI. Il M5S, infatti, è contro il voto segreto e non vuol chiederlo come gruppo e le altre opposizioni non hanno i numeri per tentare la mossa. Ad eccezione di FI. Per ottenerlo servono infatti le firme di 20 senatori e solo Lega e forzisti potrebbero calare la carta.
Ma questi ultimi si stanno guardando bene dal farlo soprattutto dopo che la commissione Sanità ha accolto l'emendamento che prevede la somministrazione dei vaccini in farmacia presentato dal senatore FI Andrea Mandelli, titolare di farmacia e, si sottolinea nell'opposizione, presidente dell'Ordine dei Farmacisti. Così è quasi certo che, senza fiducia, Forza Italia potrebbe dire sì al decreto. E in una riunione a Palazzo Madama, con il ministro Lorenzin presente in commissione, in molti si esprimono a favore del testo per il quale il capogruppo Romani ha chiesto in Aula «adeguato confronto» senza fiducia.
A questa infatti dovrebbero votare contro. Mettendo a rischio il dl con la «preziosa» norma. In caso di fiducia, infatti, la maggioranza potrebbe contare su numeri risicati visto anche che alcuni di Mdp, contrari all'eventuale prova di forza del governo, annunciano il proprio no. E il governo preferirebbe evitare potendo contare sul «soccorso azzurro». Il testo prevede tra l'altro la riduzione delle vaccinazioni obbligatorie da 12 a 10 (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, emofilo di tipo B, morbillo, parotite, rosolia e varicella). Alle quali se ne aggiungono altre 4 «consigliate»: anti-meningococco B e C, anti- pneumococco e anti-rotavirus. Meno sanzioni per i genitori NoVax e niente perdita di patria potestà.
di Anna Laura Bussa – Fonte Ansa