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Perplessi su tempistiche dei concorsi di accesso alla formazione post-lauream
Il Miur ha comunicato nella giornata di Domenica che il concorso di accesso alle scuole di specializzazione universitarie si svolgerà in data 28 Novembre, contrariamente alle previsioni auspicate dal nostro sindacato. Più volte FIMMG Formazione ha richiesto al Ministero che la data di tale prova fosse anticipata rispetto al concorso di accesso al corso di formazione specifica in Medicina Generale, ma apprendiamo adesso che tale richiesta non ha avuto ascolto.
Tutto ciò si ripercuoterà in maniera non indifferente sul corso di formazione in medicina generale: nel triennio 2014/2017 il posticipo del concorso di specializzazione, analogamente a quanto si sta per verificare quest’anno, determinò la proroga dello scorrimento delle graduatorie del concorso di MMG per non perdere nessuna borsa di quelle stanziate. I colleghi entrati allora con 6 mesi di ritardo oggi si ritrovano in una situazione per la quale non potranno diplomarsi insieme ai loro colleghi di corso, ritardando ulteriormente di un anno l’iscrizione alla graduatoria regionale, passo fondamentale per l’accesso alla convenzione di MMG.
Allo stato attuale, per garantire che tutte le -insufficienti- borse stanziate per il corso di MMG vengano saturate, sarà inevitabile dilatare le tempistiche di ripescaggio dalle graduatorie e pertanto posticipare per molti colleghi l’inizio delle attività nell’anno successivo. In assenza di provvedimenti risolutivi che possano permettere il recupero di tali tempi morti, i colleghi perderanno un ulteriore anno per iscriversi alle graduatorie regionali.
In un momento in cui a più livelli si grida alla carenza di risorse umane nell’ambito sanitario non possiamo permetterci di non utilizzare al massimo quelle che abbiamo. Quest’anno corriamo il pericolo di perdere quasi un intero anno formativo, e quindi di essere in ritardo di un altro anno in più nel tamponamento del fabbisogno. Il carico assistenziale per i MMG continua ad aumentare, le cronicità e comorbidità dei pazienti a cui prestare le nostre cure diventano sempre più gravose e formare in maniera adeguata il numero idoneo di medici è essenziale per la sostenibilità a lungo termine del SSN. Altro problema non meno rilevante alla luce di questo quadro è la sostenibilità del nostro ente previdenziale, l’ENPAM, che richiede un forte equilibrio ai fini di quel patto generazionale in cui la massa uscente deve essere bilanciata da quella in ingresso, cosa che al momento non avviene. Ogni anno i diplomati del CFSMG sono meno di 1000 in tutta Italia, mentre i medici in uscita nel periodo tra il 2021 e il 2027 saranno in media 4.450/anno circa con una flessibilità data dalle variabili non prevedibili. Se non si prenderanno provvedimenti sarà difficile pensare che continui ad esistere il nostro prezioso modello di sanità equo e solidale.
Noemi Lopes - Segretario Nazionale Fimmg Formazione