news
Crisarà: sciopero è unico modo per sollevare il problema
Un fronte unito per dire che il Comune di Venezia (dopo quelli di Padova e Treviso) sta con i medici. C'è stata unanimità tra i consiglieri comunali dei vari gruppi politici riunitisi nella III Commissione per discutere della mozione numero 867, proposta dalla consigliera Pd Monica Sambo. Lo scopo è dare sostegno ai mMG per la piena attivazione del piano socio-sanitario e accogliere le loro istanze per una migliore sanità territoriale. La mozione sarà presentata in consiglio comunale giovedì e ha come destinatario la Regione Veneto, unica competente in materia di sanità. Ed è proprio la Regione il convitato di pietra della seduta della terza Commissione: i consiglieri comunali hanno espresso malumore per l'ennesimo invito caduto nel vuoto. «È strana la situazione dei medici di famiglia» ha dichiarato Domenico Crisarà della Fimmg, che ha partecipato insieme a Bruno Di Daniel (Snami Treviso) e a Liliana Lora (Smi) alla seduta. «Non siamo abituati a fare sciopero. Evidentemente, è l'unico modo per sollevare il problema».Le richieste sono una migliore assistenza ai malati cronici, in particolare agli anziani. Secondo i dati forniti dalla stessa Fimmg, sono 14 gli anziani in Veneto ogni 7 nati, il che porta anche a un aumento delle patologie e dei soggetti bisognosi di assistenza. «Con 42 mila cittadini con autonomia limitata da assistere nelle case», aggiunge Crisarà,«noi medici non riusciamo più a dare risposte». C'è poi la richiesta di un aumento dei posti di letto all'interno degli ospedali di comunità, che comporterebbe un risparmio netto rispetto alle degenze negli ospedali tout court (da 850 euro a notte a 130). In vista del consiglio comunale, alla mozione sarà aggiunta una voce sulla digitalizzazione della medicina generale, cioè sulla possibilità per i medici di base di inviare direttamente alle farmacie le ricette del paziente senza dover più passare in ambulatorio. Un'evoluzione che aspetta solo il via libera regionale. "I medici» ha tenuto a precisare Sambo, non stanno facendo rivendicazioni personali, per il loro tornaconto. Stanno difendendo un servizio pubblico».
Fonte La Nuova di Venezia e Mestre