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Serve bollino di qualità per i siti che trattano la salute
Il 'virus' delle notizie false sul web sta compromettendo persino il rapporto tra i pazienti e medici. C'è chi di loro non si fida più e chi invece arriva negli ambulatori in gravi condizioni dopo una delle tante terapie-truffa che vengono spacciate come cure miracolose su blog e siti senza alcuna credibilità scientifica.
«Il fatto che i cittadini siano più informati sulle questioni mediche è certamente molto positivo – spiega in un'intervista al quotidiano La Stampa il vicesegretario della FIMMG Filippo Anelli - Per fare in modo che le notizie che circolano non siano troppo dannose o ingannevoli è necessario prevedere una certificazione dei siti internet». Non avete la sensazione che i pazienti si fidino più del web che di voi? «Il cinquanta per cento dei pazienti che si presenta nel mio ambulatorio ha già provato a fare una diagnosi su Google e quindi chiede conferma di quello che ha letto sui vari siti». E alla fine chi vince? La vostra diagnosi oppure quella trovata su internet? «Spesso le persone arrivano da noi allarmate, perché ogni sintomo può essere facilmente associato a tante malattie anche molto diverse e chi non ha alcuna competenza medica si sofferma sempre su quelle più gravi. Per esempio c'è qualcuno che associa i dolori articolari o i sintomi della stanchezza con un grave tumore». Quali sono le trappole in cui i pazienti cascano con maggiore frequenza? «Con la vicenda dei vaccini abbiamo certamente raggiunto il top nella classifica delle bufale. Farsi ingannare è molto semplice, perché tutte le notizie che si leggono sui vari siti hanno sempre un piccolo germe di verità. Partono da una teoria scientifica per poi degenerare clamorosamente, spaventando inutilmente i pazienti o addirittura arrecando loro gravi danni». Si è mai trovato costretto a salvare qualcuno che si era affidato a terapie non scientifiche? «Per fortuna il rapporto con il medico di famiglia è ancora forte e i pazienti tendono a fidarsi. Le vittime più frequenti delle fake news sono quelli che cascano nelle offerte di integratori. Costano tanti soldi e non producono i benefici sperati». Ma perché così tante persone tentano di curarsi sul web? «È anche colpa del sistema sanitario che non è perfettamente affidabile e che ha peggiorato i servizi in conseguenza dei tagli. Se l'accesso alle cure fosse garantito a tutti non ci troveremmo in questa situazione». Come si risolve? «L'unica soluzione è certificare i siti web con un bollino ben visibile. La nostra federazione ne ha già creato uno per smentire le fake news mediche».
Fonte La Stampa