Rinnovo ACN
RINNOVO ACN
NOTIZIE
Ecco perché scioperiamo
A quasi due anni dal limite massimo imposto dalla legge Balduzzi per il rinnovo delle Convenzioni, oggi ci ritroviamo con un accordo politico, firmato in extremis lo scorso 4 marzo con l’obiettivo dichiarato di recuperare la stagnazione delle trattative causata dal comportamento della Sisac, e con la stessa Sisac che ne disconosce la validità, alimentando la schizofrenia istituzionale tra organi politici e tecnici.
Nel frattempo, le Regioni portano strategicamente a compimento la rimozione periferica di tutte quelle parti dell’ACN vigente che non gradiscono e che sul tavolo della trattativa nazionale del 2009/2010 non erano riuscite ad imporre, la categoria scivola verso una subordinazione senza garanzie, riproposta in modo sempre più pressante, che mira ad allontanarla dal rapporto di fiducia, principio fondante della medicina generale, per spingerla verso un surrogato del rapporto a consulenza oraria attivato su chiamata da parte di dipendenti ASL.
Non vado oltre per non essere troppo lungo.
E in questo scenario gli altri sindacati medici ritengono, non di reagire con forza, ma fanno a gara a dissociarsi dalle iniziative di lotta di Fimmg e, non avendo il coraggio di contrapporsi nei fatti alla controparte, s’inerpicano su improponibili accuse ed attribuzione di responsabilità di Fimmg, non sapendo neppure identificare qual è la controparte di quella Categoria che millantano di rappresentare. Non meritano risposte coloro che a giustificazione della loro accondiscendenza e sudditanza morale e materiale, anziché dissentire argomentando civilmente le proprie ragioni, se ne hanno, si scagliano contro la propria Categoria in un patetico tentativo di mimetizzare la loro inadeguatezza.
L’apoteosi la raggiungono quando ritengono che in assenza di finanziamenti dobbiamo stare fermi ad osservare lo spolpamento quotidiano da parte delle regioni di quello che resta dell’ACN, curiosa assonanza con quello che le stesse regioni hanno fatto col governo per il patto della salute, per poi arrivare alla attuale scelta di correre a tagliare quanto preteso in precedenza, col risultato di anni di inerzia imposta a tutto il servizio sanitario.
Certo Fimmg è proprio una anomalia: ha un progetto, lo confronta, lo adatta nelle parti negoziabili, pazienta nella speranza che ci si renda conto del baratro assistenziale che il congelamento di qualsiasi iniziativa avvicina, poi ha persino il coraggio e la capacità di lottare per realizzarlo, per tutelare la Categoria e l’assistenza territoriale. Che anomalia! occorre normalizzare questa realtà che sa comportarsi da Sindacato ed allora ecco realizzarsi una santa, ma non strana, alleanza tra regioni e fazioni sindacali minuscole, faziose e rissose.
Fimmg non ha indetto un giorno di sciopero, ma un primo mese di iniziative sindacali, anche avviando una campagna di promozione dell’assistenza pubblica fatta da professionisti liberi e responsabili e da cittadini cui nessuno, tantomeno le regioni, possono negare la libertà di scegliere. Una campagna a difesa di quel patto terapeutico tra paziente e medico che da sempre caratterizza la medicina generale e che si fonda sull’unica appropriatezza valida: quella basata sulla scienza del professionista e sull’interesse del paziente.
Fimmg sa bene che la lotta è impari ed ardua, la porterà avanti con la duttilità e la forza di cui dispone, non rinunciando mai al suo obiettivo. In guerra si vince o si perde, lo sappiamo, ma certo non accadrà che qualcuno dei nostri iscritti, dei medici che ci vedono come riferimento, o dei cittadini che aspirano ad un miglioramento assistenziale, ci possa dire che non abbiamo lottato fino all’ultimo.
Giacomo Milillo