Sarà campagna spalmata nel tempo
“Sarà una campagna molto spalmata nel tempo, che potrebbe arrivare a marzo, aprile o maggio. Sono d'accordo con l'idea di coprire solo i fragili ma intanto bisogna diffondere la vaccinazione nel mondo, per evitare che nascano varianti pericolose”. Lo ha detto Silvestro Scotti in merito a un'eventuale terza dose del vaccino anti-Covid.
A Scotti va bene che la vaccinazione avvenga negli studi di medici e pediatri, come già per l'antinfluenzale. Quella campagna però è concentrata in pochi mesi, quindi andrà disegnata un'organizzazione adeguata. Il personale sanitario, invece, riceverà la somministrazione in Asl e ospedali, come avviene normalmente anche per prevenire la malattia stagionale. La terza dose, pensano al ministero, potrebbe servire a contrastare le varianti di coronavirus che stanno circolando adesso quando calerà l'immunizzazione della popolazione. Del resto sono efficaci anche contro quella ora più temuta, l'indiana. Ma se ci saranno cambiamenti significativi del coronavirus l'industria potrebbe modificare leggermente il vaccino per contrastarle. Proprio l'industria in questi giorni sta diffondendo il più possibile l'idea che la terza dose sarà certamente necessaria, puntando anche sugli altri vaccini che ha sul mercato magari per abbinarli a quello anti Covid. Se è tutto marketing o se davvero servirà il richiamo lo si capirà tra un po' di tempo. Intanto il ministero si organizza per essere pronto nel caso il piano terza dose diventi necessario.
Fonte La Repubblica