Purtroppo alcuni medici hanno dovuto buttare fiale di Astrazeneca
Dopo lo stop al vaccino AstraZeneca per gli under 60, che ha stravolto prenotazioni e richiami, diversi medici di base si vedono costretti a riprogrammare gli appuntamenti e, in molti casi, a smaltire le fiale aperte del siero anglo-svedese. La Regione prova ad ottenere una deroga ma si procede nell'incertezza. Dice Pier Luigi Bartoletti, vicesegretario della Fimmg: «Siamo stati travolti da centinaia di richieste di chiarimenti». Centinaia di dosi AstraZeneca sprecate, passate dai frigoriferi ai cestini. Lo stop al vaccino anglo-svedese per gli under 60, non ha solo stravolto prenotazioni e richiami, ma ha anche costretto i medici di base a riprogrammare gli appuntamenti e, in molti casi, a buttare le fiale aperte. Una misura estrema e obbligata perché, tra quel 10% di cittadini nelle fasce più giovani che rifiuta il mix eterologo, c'è chi proprio non si è presentato nello studio medico o ha avvisato troppo tardi della disdetta. E le panchine, le riserve di pazienti, in questo caso, non potevano essere usate per motivi di età. L'altro problema è nella conservazione delle fiale (contenenti circa 10 dosi) da tenere in frigo prima dell'utilizzo per sei ore al massimo. «Purtroppo alcuni dottori hanno dovuto buttarle, da quando sabato è arrivata la circolare che raccomandava l'utilizzo di Vaxzevria (cioè AstraZeneca) solo per gli over 60, noi ci siamo attenuti alle regole e siamo stati travolti da centinaia di richieste di chiarimenti», dice Pier Luigi Bartoletti, vicesegretario della Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale. Secondo i calcoli, un terzo dei medici di base coinvolti nelle vaccinazioni (poco meno di duemila), stava usando AstraZeneca, almeno metà era destinato agli ultrasessantenni, il resto è andato in tilt negli ultimi giorni.
Fonte Corriere della Sera