FIMMG scrive alla Regione: le criticità nella medicina di famiglia hanno raggiunto livelli insostenibili
Con il 91% di vaccinati tra gli over 5, la Lombardia si avvia a «concludere la campagna a fine febbraio» annuncia Guido Bertolaso. Ma la Federazione dei medici di base attacca la Regione elencando i problemi ignorati.
Con il 91% di vaccinati tra gli over 5 e il 94% tra gli over 12, la Lombardia si avvia a «concludere la campagna massiva anti-Covid a fine febbraio» annuncia al Corriere il responsabile Guido Bertolaso. Dopo il balzo delle vaccinazioni tra dicembre e gennaio ora ci si attesta sulle «75 mila al giorno, per poi scendere a 50 mila e a fine mese a 30mila». La priorità ora è «la quarta dose a immunocompromessi e trapiantati» e i «target» due: i bambini e i «662mila lombardi che hanno ricevuto la seconda dose da più di 180 giorni, perché rischiano di infettarsi e di finire in ospedale». Per raggiungerli la Regione chiederà un ulteriore sforzo «ai medici di famiglia: gli unici che possono chiamarli». La FIMMG però è già sul piede di guerra: ha inviato una pesante lettera alla Regione in cui vengono elencati tutti i malesseri e i problemi che le autorità sanitarie hanno ignorato in due anni di pandemia. «Le problematiche hanno raggiunto livelli di insostenibilità tali da suscitare più movimenti spontanei di protesta, che hanno visto l'adesione di un grandissimo numero di professionisti. Sono frequenti abbandoni dell'attività professionale, non solo per pensionamento anticipato, ma anche per il passaggio ad altre attività di giovani medici». Alla base, la trasformazione dei medici in impiegati amministrativi soffocati dalla burocrazia: «I medici di famiglia sono esposti a tutte le contestazioni relative ad attività di valenza prevalentemente burocratica, inappropriatamente riferite al medico, e a distorsioni dell'attività di certificazione che prevedono ad esempio la certificazione di incapacità temporanea al lavoro per soggetti in quarantena o in isolamento obbligatorio. Anche la certificazione di esonero dall'obbligo vaccinale porta a contenziosi e a volte a minacce legali e fisiche. Le stesse pratiche relative al Green Pass, su cui il medico di famiglia non ha competenze, si riversano tra le numerose richieste di pazienti che non trovano risposte altrove».