Scotti: siamo in trincea con poche difese
Cinque medici vittime del Covid che si aggiungono al lungo elenco. Sabato due decessi e ieri tre: camici bianchi che hanno perso la battaglia contro il virus. In serata la notizia della scomparsa di un medico di famiglia, Daniele Cagnacci, classe 1956. Un punto di riferimento solido per i suoi pazienti, è stato in trincea fino alla fine - nel suo studio al corso Umberto - e il Covid lo ha portato via in cinque giorni. Cagnacci è padre di una neolaureata in medicina alla quale ha passato idealmente il testimone. Silvestro Scotti, presidente dell'Ordine dei medici di Napoli e segretario nazionale della Federazione medici di medicina generale, fa fatica a stare dietro alle notizie dei decessi di colleghi che arrivano da tutta Italia. «Abbiamo un gruppo whatsapp sul quale ci sono i presidenti di tutto gli ordini del Paese - racconta - ed è un elenco dolente quello che viene fuori in questi giorni sulla chat. Siamo esposti, in trincea, con poche difese. L'età media dei medici di famiglia è alta e questo ci rende più vulnerabili. In tanti scelgono di curarsi a casa, nonostante parametri al limite, per lasciare liberi i posti in ospedale a chi ne ha assolutamente bisogno. Io stesso ho seguito un collega. Perché curarsi a casa si può».
Fonte Corriere del Mezzogiorno