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Indennizzi economici per i medici che non hanno un lavoro dipendente dal Ssn che hanno riportato danni da Covid o per le famiglie di coloro che sono morti a causa del virus. È quanto prevede il Disegno di legge n. 2350, presentato in Senato, per iniziativa dei senatori Cantù, Nannicini, Puglia, Binetti, Zaffini, Errani e Parente, che la Federazione italiana dei medici di medicina generale Fimmg, per bocca del suo segretario nazionale Silvestro Scotti «sostiene, auspicandone una rapida approvazione», come riferisce lo stesso Scotti all'Adnkronos Salute. Il Ddl («Interventi finalizzati a garantire un giusto ristoro in favore dei medici deceduti o che hanno riportato lesioni o infermità di tipo irreversibile a causa dell'infezione da SarS-CoV-2») dispone all'articolo 1 che «chiunque svolga una professione medica non in regime di rapporto di lavoro dipendente e, in conseguenza dell'attività di servizio e professionale prestata nel periodo di massima emergenza epidemica, tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2021, abbia contratto infezione da SarS-CoV-2, indipendentemente dalla precisa individuazione patogenetica circostanziale, riportando lesioni o infermità dalle quali sia derivata una menomazione permanente dell'integrità psico-fisica, ha diritto a un indennizzo quale giusto ristoro». Mentre all'articolo 2 si dispone che «Qualora a causa di patologie cagionate da infezione da SarS-CoV-2 sia derivata la morte» dei medici non dipendenti «in sostituzione dell'indennizzo è erogato quale giusto ristoro un assegno una tantum nella misura di euro 100.000 destinato ai soggetti a carico nel seguente ordine: coniuge, figli minori, figli maggiorenni inabili al lavoro, genitori, fratelli minori, fratelli maggiorenni inabili al lavoro».
Fonte Adnkronos