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L’insufficienza cardiaca, Heart Failure, o scompenso cardiaco, rappresenta, a livello mondiale, uno dei principali problemi di salute pubblica, data l’elevata morbilità e mortalità e gli elevati costi, sia diretti che indiretti causati. La prevalenza di questa sindrome, considerata principalmente una “malattia degli anziani”, aumenta drasticamente con l’età, passando dall’1% nei quarantenni al 60% dei sessantenni, con una leggera prevalenza negli uomini, 10% contro 8% nelle donne, che si pone intorno al 10% per entrambi i generi, oltre i 70 anni. L'insufficienza cardiaca è associata a una prognosi infausta a lungo termine; infatti, quasi il 50% dei pazienti muore entro 4 anni dalla diagnosi e solo il 35% sopravvive a 5 anni. Peraltro, questi pazienti hanno una qualità di vita decisamente scadente a causa dei sintomi molto invalidanti, tanto che proprio la qualità della vita legata alla salute è diventata un indicatore di esito importante per la valutazione del trattamento e di riferimento per il miglioramento delle sue strategie. In Italia si stima che vi siano circa 3 milioni di cittadini affetti da questa patologia, sia in forma paucisintomatica che conclamata e, in Europa dove sono circa 14milioni, il DRG (Diagnosis Related Groups) riferito a insufficienza cardiaca e shock, già nel 2003, è risultato essere la prima causa patologica di ricovero ospedaliero con 190.340 ricoveri per acuti in regime ordinario per complessive 1 600 000 giornate di degenza ed un costo totale annuo del 2% circa della spesa ospedaliera per il SSN.
Appare evidente dunque, in un’epoca, peraltro, caratterizzata, da un lato, dall’allungamento dell’età media e dall’altro dalla riduzione delle risorse, come, ogni strategia efficace ed efficiente, in grado cioè di ridurre i costi, senza ridurre la qualità delle cure, assuma un’importanza critica.
Queste riflessioni evidenziano sempre più l’importanza del coinvolgimento della MG nell’approccio a questa patologia, sia da un punto di vista professionale-scientifico, che organizzativo: il MMG attiva e coordina tutte le altre figure professionali del territorio coinvolte nell’assistenza al paziente con scompenso cardiaco.
Al fine di sostenere i Medici di Medicina Generale nell’affrontare questa patologia che, per le sue caratteristiche, si presenta complessa e causa di fragilità per molti pazienti, sia nella gestione ambulatoriale che a distanza, METIS, con il supporto incondizionato di NOVARTIS, ha programmato uno specifico Progetto formativo titolato “DIAGNOSI E GESTIONE DELLO SCOMPENSO CARDIO-VASCOLARE NELLE CURE PRIMARIE”, che si svilupperà, secondo le esigenze innovative dettate dalla Pandemia in corso, su un Webinar Nazionale (23 ottobre 2020), seguito da una serie di Webinar territoriali (tre per regione) indirizzati a piccoli gruppi di medici (20 partecipanti), che affronteranno, in modo interattivo, sia gli aspetti diagnostici che terapeutici dello Scompenso Cardiaco.
Il progetto, affidato ad un Board Scientifico misto di MMG e Specialisti cardiologi di elevata competenza, si svilupperà nel periodo ottobre 2020 - giugno 2021, prevedendo anche l’elaborazione di una SURVEY preliminare, finalizzata ad individuare il livello di conoscenza dell’argomento, della percezione del ruolo del MMG e dei relativi bisogni formativi, che verrà proposta entro la metà di settembre.
Tutti i materiali e tutte le informazioni inerenti il Progetto saranno disponibili in un’apposita pagina del nostro Sito al seguente indirizzo http://fimmg.org/index.php?action=pages&m=view&p=31095&lang=it.