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Essendo ancora una delle principali cause di morte nei bambini sotto al 1 anno di vita, la pertosse continua ad essere una delle malattie infettive vaccino prevenibili più rilevanti in termini di sanità pubblica.
In Italia, l’introduzione del vaccino antipertosse ha determinato un notevole cambiamento nell'epidemiologia della malattia; a differenza di quanto accadeva alcuni decenni fa, si rileva una minore incidenza nei bambini e un aumento di casi negli adolescenti e negli adulti, con una distribuzione percentuale dimezzata nella fascia di età 0-4 anni, ed aumentata di tre volte nella fascia di età 10-14 anni. La vaccinazione in età pediatrica, infatti, se da un lato ha portato ad una riduzione dell’incidenza della malattia nei bambini, dall’altro ha anche ridotto le occasioni di boosting naturale nella popolazione adolescente e adulta, con una diminuzione della protezione immunitaria data dal continuo contatto con l’agente patogeno e una maggiore suscettibilità a contrarre la malattia.
Per queste ragioni, la pertosse sta aumentando negli adolescenti, negli adulti e nei neonati che non hanno ancora iniziato o completato il ciclo primario di vaccinazione.
Molti studi e i dati epidemiologici dimostrano che i genitori, i familiari e i conviventi sono spesso la fonte di infezione dei neonati e suggeriscono che il ruolo degli adulti nella diffusione dell'infezione è dovuto alla difficoltà di identificare sintomi specifici in questa fascia di età, con un mancato ricorso alla diagnostica di laboratorio che identificherebbe la malattia. Inoltre, la diagnosi di pertosse è raramente considerata nei pazienti adulti soprattutto per le frequenti presentazioni cliniche oligo- e asintomatiche. Tale condizione porta ad una sotto-diagnosi della pertosse, con conseguente sotto-notifica ed ad una sorveglianza inefficace.
La malattia e altamente contagiosa (R0 12-17), ogni caso indice può produrre in una popolazione suscettibile molti casi secondari. Colpisce soggetti di tutte le fasce d'età, ma è responsabile di forme particolarmente severe nei bambini, soprattutto sotto l’anno di età, con alti tassi di ospedalizzazione mortalità (da 0,2% nei Paesi sviluppati a 4% nei Paesi in via di sviluppo). Nell’adolescente e nell’adulto prevalgono le forme lievi o subcliniche, caratterizzate da forme paucisintomatiche, mentre le complicanze (sinusiti persistenti, polmoniti) e i tassi di ospedalizzazione, aumentano con l’età e in presenza di comorbidità quali asma bronchiale e BPCO.
Il tipico decorso clinico della pertosse si manifesta dopo un periodo di incubazione di circa 7-10 giorni, ed è diviso in tre fasi di circa 2 settimane ciascuna: la fase catarrale (stadio infettante), quella parossistica e la convalescenza. La protezione conferita dagli anticorpi naturali (dopo la malattia) ha una durata che varia da 4 a 20 anni mentre quella indotta da vaccino da 4-12 anni.
Tenendo conto che adolescenti e adulti svolgono un ruolo cruciale nelle dinamiche di trasmissione a causa del declino della loro protezione immunitaria e che possono essere una fonte di infezione, spesso non riconosciuta, a causa del pattern clinico non-specifico , la diffusione dell'infezione può essere fermata solo ottenendo un'elevata copertura di immunizzazione nella popolazione (>92%) per impedire che soggetti ad alto rischio sviluppino forme di potenzialmente fatali, gravi e / o complicate, come i neonati che non hanno ancora iniziato o completato il ciclo di immunizzazione.
Il ruolo del MMG che conosce i propri assistiti, la loro famiglia o l’ambiente lavorativo, è essenziale per raggiungere tale obiettivo che consiste nel sensibilizzare e proporre la vaccinazione a:
Donne in gravidanza richiamo con vaccino dTP tra la 27°e la 36° settimana di gestazione e ad ogni gravidanza
Strategia “cocoon”: vaccinazione di tutti i componenti del nucleo familiare e di coloro che saranno a stretto contatto col neonato con richiamo con vaccino dTP
Personale sanitario coinvolto nell’assistenza ai neonati con richiamo decennale con vaccino dTP
Adolescenti e adulti richiamo decennale con vaccino dTP
Gabutti, G., Azzari, C., Bonanni, P., Prato, R., Tozzi, A. E., Zanetti, A., & Zuccotti, G. (2015). Pertussis. Human vaccines & immunotherapeutics, 11(1), 108–117. https://doi.org/10.4161/hv.34364
Wendelboe A.M. Duration of immunity against pertussis after natural infection or vaccination. Pediatr Infect Dis J. 2005; 24(5 Suppl):S58–S61. [PubMed] [Google Scholar] [Ref list]
con il contributo non condizionate di: GSK