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In estrema sintesi
COME VIENE GESTITO ATTUALMENTE IL DOLORE IN ITALIA?
In Italia, come del resto nei Paesi industrializzati, nonostante la disponibilità di molti farmaci per la gestione del dolore, un’elevata percentuale dei pazienti riferisce ancora uno scarso controllo del dolore sia acuto che cronico. Dai dati diffusi dall’ISTAT emerge una prevalenza di dolore cronico del 21,7%, nella popolazione italiana.
La gestione farmacologica del dolore nel nostro Paese si basa su un largo utilizzo di Paracetamolo o FANS. È importante sottolineare, in particolare, che in Italia, in confronto a quanto succede in Europa vi è un eccessivo consumo di Fans per la terapia del dolore: l’Italia è il Paese europeo con il più alto utilizzo di FANS (valutato percentualmente rispetto al totale degli analgesici impiegati).
Spesso questi farmaci sono usati ad alti dosaggi e per periodi di tempo prolungati sia per via orale che per via iniettiva (intramuscolo). Il trattamento prolungato con FANS può determinare diverse complicanze:
Spesso l’utilizzo di questi farmaci è inappropriato, senza un’opportuna valutazione dell’origine del dolore e quindi dell’effettiva necessità di un farmaco ad azione antinfiammatoria. L’uso inappropriato e l’abuso di FANS andrebbe rivisto criticamente proprio per i potenziali effetti collaterali già citati, in particolare quelli gastrointestinali e cardiovascolari, oltre che per il loro effetto "tetto", in effetti le raccomandazioni internazionali consigliano di usare i FANS alla minima dose efficace e per il più breve periodo di tempo possibile.
Anche nel caso del trattamento con paracetamolo è importante valutare il tipo di dolore e la causa sottostante, in effetti nei casi di dolore su base infiammatoria il paracetamolo risulta inefficace, in quanto non inibisce le ciclossigenasi periferiche. Inoltre, sebbene il paracetamolo sia generalmente sicuro, se usato secondo le indicazioni della scheda tecnica, dal momento che è presente in associazione ad altre molecole ed ha un indice terapeutico relativamente basso c’è un rischio importante di seri danni per un overuse improprio o intenzionale. In effetti un elevato numero di ospedalizzazioni, specialmente negli Stati Uniti, è riconducibile ad overdose da paracetamolo ed in questo Paese il farmaco è la causa principale di insufficienza epatica.
Per quanto riguarda la prescrizione dei farmaci oppioidi in Italia, malgrado i cambiamenti legislativi (in particolare la legge 38 del 2010), ancora, allo stato attuale, la gestione dei pazienti con dolore non è adeguata, e risulta difficile, tuttora, eliminare le vecchie barriere culturali (timore di abuso, dipendenza e addiction) che riducono la prescrizione dei farmaci oppioidi.
È importante sottolineare che per un’adeguata gestione del dolore è indispensabile un suo corretto inquadramento, ovvero una corretta diagnosi del dolore, sia della tipologia (nocicettivo, infiammatorio, meccanico-strutturale, neuropatico, misto) che della sua intensità. Per un’efficace controllo del dolore è indispensabile una gestione complessiva del paziente con tale problematica.
Ad esempio, nei casi di dolore neuropatico e di dolore misto (con componente nocicettiva e neuropatica) il solo FANS, agendo prevalentemente sulla componente nocicettiva infiammatoria, non è in grado di risolvere in maniera completa il dolore. Nei casi di dolore moderato-severo è importante agire a più livelli (azione centrale e periferica) lungo le vie di conduzione del dolore al fine di ottenere una soddisfacente analgesia.
BIBLIOGRAFIA
Con il contributo non condizionante di |