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UNA SOCIETA' SENZA HCV: LA PREVENZIONE
Prima del 1965, il virus dell'epatite C era il principale responsabile delle epatiti post-trasfusionali, notevolmente diminuita a seguito dell'esclusione dalla donazione delle persone HIV positive, poi test più sensibili hanno ulteriormente ridotto l'infezione da epatite C.
Le principali vie di trasmissione dell'HCV sono: la via parenterale, la via parenterale inapparente e l'esposizione occupazionale.
La prevenzione dell'epatite C si sviluppa prevalentemente sulla riduzione del rischio di contrarre l'infezione.
L'OMS raccomanda:
a) Lavaggio frequente delle mani, utilizzo di guanti, corretta igiene delle mani in vista di operazioni chirurgiche.
b) Evitare lo scambio di oggetti personali.
c) Evitare lo scambio di siringhe usate.
d) Maneggiare con cautela e smaltire in modo adeguato strumenti con aghi.
e) Test per l'epatite B e C sui donatori di sangue
f) Promuovere un utilizzo corretto del profilattico.
g) In caso di pratiche per l'estetica accertarsi delle condizioni igieniche e dell'utilizzo di aghi usa e getta.
Nel caso di contagio è necessario adottare misure di prevenzione secondaria e terziaria (World Health Organization - WHO, 2015):
a) Monitorare in modo frequente la funzionalità epatica per diagnosticare il prima possibile eventuali patologie epatiche.
b) Ricorrere il prima possibile ad una soluzione terapeutica, quale ad esempio la terapia antivirale.
c) Immunizzarsi contro i virus dell’epatite A e B per impedire la co-infezione da parte di questi virus.
In caso di contagio, per prevenire complicanze, è necessario migliorare lo stile di vita; pertanto è fondamentale evitare di: a. assumere di bevande alcoliche e di farmaci epatotossici, b. donare sangue, organi e seme, c. trattare le ferite in maniera congrua, d. effettuare scambi di rasoi e spazzolini. (Mayoclinic, 2015)
Il riscontro di un'infezione da epatite C, crea nel soggetto positivizzato un impatto negativo sulla vita del paziente e su quella dei propri familiari, questo è il momento in cui il MMG deve intervenite per far gestire al paziente ed alla famiglia in maniera consapevole la patologia:
a) Deve illustrare i rischi evolutivi, la necessità di monitoraggi e le possibilità terapeutiche.
b) Informare su ciò che può favorire la progressione della malattia.
c) Spiegare il significato delle modifiche dello stile di vita (alimentazione, sport, evitare l'uso di alcolici).
d) Educazione al corretto uso dei farmaci.
e) Informare il paziente e la famiglia sulla gestione del rischio infettivo.
Ricordare, infine che le terapie attuali danno una significativa percentuale di guarigione dall'infezione da epatite C.