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Una società senza HCV: l'impegno della SIMPeSV nella creazione di un algoritmo pratico per la diagnosi e cura del paziente con HCV
La gestione del paziente affetto da malattia cronica costituisce oggi uno dei principali problemi della medicina. Questo comporta la necessità di sviluppare modelli organizzativi in grado di rispondere al divenire delle specifiche esigenze del paziente lungo il decorso della patologia e pone la necessità di una costante interazione e integrazione tra “medicina del territorio” e “medicina ospedaliera”.
Le epatiti virali costituiscono un modello patognomonico di patologia cronica: la malattia evolve in genere nell’arco di alcuni decenni e solo una parte dei pazienti affetti arriverà a sviluppare la cirrosi con le sue complicanze.
Gli studi epidemiologici dimostrano come circa il 15% (range 10-17%) della popolazione italiana presenta un’alterazione delle transaminasi (segno biochimico suggestivo di danno epatico). Le cause principali di tale alterazione sono le infezioni sostenute dai virus (HBV, HCV e HDV), l’alcol e la malattia metabolica. Accanto a queste, esistono numerose altre cause meno frequenti di danno epatico, quali, ad esempio, autoimmunità, accumulo di ferro e rame, malattie genetiche.
Si calcola che circa 1.500.0000 di residenti in Italia siano anti-HCV positivi e di questi 2/3 abbia un’infezione attiva. La prevalenza dell’infezione da HCV aumenta con l’età, con livelli particolarmente elevati dopo i 60 anni e nelle regioni del Sud. Va sottolineato, infine, come i flussi migratori da aree ad alta prevalenza di infezione da HCV stiano modificando l’epidemiologia di questa infezione. Circa il 20-30% dei pazienti con epatite cronica, in un tempo variabile anche di alcuni decenni, sviluppa una cirrosi epatica ed una quota consistente di questi andrà incontro alle complicanze della cirrosi, quali l’insufficienza epatica e l’epatocarcinoma. Ne risulta che circa 200.000 Italiani sono affetti da cirrosi epatica, circa 10.000 sono le morti ogni anno causate da epatite da HBV e HCV e oltre 600 trapianti di fegato (>60% del totale) sono effettuati annualmente per cirrosi ed epatocarcinoma correlati a epatite virale.
Da alcuni anni sono in commercio i farmaci ad azione antivirale diretta in grado di eliminare il virus dell’epatite C in più dell’90% dei pazienti con epatite cronica. Appare quindi evidente che l’identificazione precoce del soggetto con epatite virale, la stadiazione della sua malattia e un precoce intervento personalizzato di terapia e/o monitoraggio sono azioni essenziali per la cura ottimale di questi pazienti e per garantire, nello stesso tempo, la sostenibilità economica degli interventi sanitari. Una gestione condivisa basata sulla stretta collaborazione tra Medico di Medicina Generale (MMG) e specialista, attraverso l’individuazione dei rispettivi compiti, appare necessaria affinché il percorso assistenziale complessivo del paziente con epatite virale sia caratterizzato da appropriatezza diagnostico-terapeutica, anche in virtù degli elevati costi di gestione di questo specifico paziente sia per le indagini diagnostiche che per il trattamento.
Visto che un MMG in Italia ha in media da 13 a 20 Pazienti affetti da HCV, si è pensato di costruire un algoritmo che descriva il percorso diagnostico terapeutico integrato tra la medicina del territorio e quella ospedaliera.
L’algoritmo informatico è costruito in maniera schematica con tuttavia la possibilità di approfondire ogni passaggio mediante dei brevi scritti in ipertesto.
Il MMG può contribuire in maniera significativa alla gestione di questo percorso assistenziale mediante:
- precoce identificazione e screening dei soggetti a rischio
- informazione del paziente
- identificazione dei pazienti con infezione da virus epatitici da avviare allo specialista per completamento diagnostico (caratterizzazione dell’infezione e stadiazione malattia) e definizione del programma di cura e monitoraggio
integrazione con i servizi ospedalieri per la gestione del paziente epatopatico (aderenza al programma terapeutico e di monitoraggio, gestione delle comorbidità che possono condizionare e/o interferire con la prognosi), incluse anche le fasi più avanzate della malattia (gestione delle complicanze della malattia epatica e del paziente con epatocarcinoma).