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con il contributo non condizionante ROCHE |
CORONAVIRUS DI INTERESSE UMANO
I Coronavirus sono virus RNA isolati negli anni sessanta dalle cavità nasali dei pazienti con raffreddore comune; sono noti per infettare l'uomo ed alcuni animali (inclusi uccelli e mammiferi). Si ritiene che i coronavirus causino una percentuale significativa di tutti i raffreddori comuni negli adulti e nei bambini. I sintomi che si riscontrano più frequentemente sono febbre e adenoidite acuta, con maggior incidenza durante l'inverno e l'inizio della primavera. In molti casi i coronavirus possono causare polmonite (polmonite virale diretta e polmonite batterica secondaria) e possono portare anche allo sviluppo di bronchite (bronchite virale diretta o bronchite batterica secondaria). Il coronavirus umano scoperto nel 2003, SARS-CoV, causa una grave sindrome respiratoria acuta (SARS) La variante SARS dei coronavirus, apparsa inizialmente in Cina nella provincia del Guangdong nel novembre 2002 e isolata per la prima volta l'anno successivo, ha le stesse identiche caratteristiche morfologiche degli altri coronavirus, ma sembra sia una specie del tutto nuova derivata probabilmente da un serbatoio animale che ben si è adattato all'uomo. Tra i fattori che il virus della SARS utilizza per incrementare notevolmente la sua virulenza rispetto agli altri coronavirus, c'è un potente sistema di inibizione dell'interferone. Un altro focolaio pericoloso provocato da un diverso ceppo di coronavirus ha avuto inizio nel giugno 2012 in Arabia Saudita. La malattia è stata perciò indicata col nome di sindrome respiratoria mediorientale da Coronavirus o MERS Il 31 dicembre 2019 è stato segnalato un nuovo ceppo di questo virus a Wuhan, in Cina, identificato come un nuovo ceppo di β-CoV dal Gruppo 2B con una somiglianza genetica del 76% circa rispetto al SARS-CoV. Il nuovo ceppo, di conseguenza, è stato nominato SARS-CoV-2. A gennaio 2020 sono conosciuti 7 ceppi di coronavirus in grado di infettare gli umani:
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