VACCINO INATTIVATO QUADRIVALENTE: NUOVE OPPORTUNITÀ DI SALUTE
A partire dalla stagione influenzale 2014-2015, nell’Unione Europea è stata resa disponibile una nuova combinazione vaccinale quadrivalente che conteneva quattro diversi ceppi: due ceppi di influenza A (sottotipi H1N1 e H3N2) e due ceppi di influenza B (i lineaggi Yamagata e Victoria); questo ha ampliato la protezione offerta dal preparato vaccinale, superando i problemi relativi ad un’errata previsione stagionale sul ceppo B predominante (1).
Un recente studio pubblicato da Caini e coll. ha valutato l’impatto epidemiologico a livello globale dell’influenza di tipo B dal 2000 al 2013 attraverso i dati ottenuti dai sistemi di sorveglianza nazionale (2). Il principale dato emerso dalla ricerca è risultato che circa 1 caso di influenza su 5 è stato determinato da virus di tipo B, senza variazioni significative a livello globale. Pertanto la rilevanza del ceppo B nel burden della malattia influenzale supporta l’introduzione di entrambi i lineage A e B nel vaccino stagionale.
La necessità di un vaccino a quattro componenti, con l’aggiunta del secondo sottotipo B, è stata sottolineata anche in uno studio del 2014, nel quale sono stati analizzati i dati degli isolamenti dei virus influenzali di tipo B e i diversi sottotipi dal 1999 al 2012 ottenuti in Finlandia (3). Nel corso dei 12 anni analizzati dallo studio è stato stimato come più del 40% dei casi di influenza fosse stato causato dal lineage B non contenuto nel vaccino trivalente stagionale. L’impatto sulla popolazione del mismatch tra lineage vaccinale e circolante è stato sostanziale, specialmente fra i bambini e gli adolescenti. Inoltre la sindrome clinica derivante dall’infezione da ceppo B, un tempo considerata meno aggressiva, è stata dimostrata essere indistinguibile da quella causata dal ceppo A e dunque caratterizzata da morbosità e mortalità sovrapponibili. I risultati supportano quindi fortemente l’opportunità di includere entrambi i lineage B nel vaccino antinfluenzale stagionale, soprattutto a vantaggio del target rappresentato dalla popolazione più giovane.
Per quanto concerne le evidenze emerse dalla sperimentazione clinica, il vaccino antinfluenzale QIV ha mostrato una non-inferiorità per quanto riguarda gli altri virus vaccinali e una migliore immunogenicità rispetto al TIV in bambini, adulti e anziani, per quanto riguarda il ceppo B aggiuntivo (4).
QIV ha dimostrato di avere un profilo di sicurezza accettabile in relazione ai TIV nella popolazione pediatrica, come riportato in un trial randomizzato controllato di fase III, nel quale sono stati arruolati 3.094 bambini dai 3 ai 17 anni, i due vaccini sono risultati simili in termini di reattogenicità e sicurezza (5).
In un trial multicentrico effettuato nella stagione influenzale 2011/2012, Pepin et al. hanno studiato la sicurezza e l’immunogenicità del QIV negli adulti evidenziando che la risposta anticorpale al QIV era superiore rispetto ai TIV per i ceppi non condivisi e non inferiore per i ceppi in comune. Le reazioni indotte, gli eventi avversi indesiderati e gli eventi avversi severi erano paragonabili tra il QIV sperimentale e i TIV (6).
Crepey et al. hanno Inoltre osservato che i QIV hanno la capacità di ridurre significativamente il numero di infezioni influenzali rispetto ai TIV, riducendo di fatto del 16% i casi di influenza determinati dai ceppi B negli Stati Uniti (4).
In base alle evidenze scientifiche disponibili, si ritiene che i vaccini antinfluenzali QIV forniranno nel prossimo futuro significativi benefici sia in termini economici che di sanità pubblica, mostrandosi come ottimi e innovativi candidati per una strategia di immunizzazione universale contro l’influenza (7).
A proposito di costi, recentemente è stata analizzata la perdita di giornate di lavoro legata all’epidemia influenzale stagionale in 2 grandi Paesi europei (Francia e Germania), ottenendo una stima della perdita di produttività per anno intorno a 6-10 miliardi di euro. Una valutazione dell’impatto economico e di salute pubblica della vaccinazione antinfluenzale con vaccino quadrivalente, calcolato rispetto al vaccino trivalente fino ad oggi utilizzato, è stata effettuata in un recente studio condotto in 5 Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito) in 10 stagioni influenzali dal 2002 al 2013 (8). I casi di influenza evitati con l’impiego del preparato a quattro componenti sarebbero stati più di un milione e i decessi correlati circa 10.000, considerando tutto il periodo dello studio. Il risparmio economico associato all’utilizzo del vaccino quadrivalente sarebbe ammontato a più di 340 milioni di euro, ripartiti tra consulenze mediche generaliste, ospedalizzazioni e giorni di lavoro persi, che con il nuovo preparato sarebbero stati evitati.
I vantaggi ottenibili dell’introduzione del vaccino quadrivalente, rispetto al preparato trivalente, sono stati dunque largamente dimostrati non solo in termini di riduzione dei costi diretti, che prioritariamente interessano il singolo paziente e il curante, ma anche e soprattutto dei costi indiretti, che più sensibilmente indirizzano i decisori politici nelle scelte di salute pubblica.
La «catena del freddo» deve essere sempre mantenuta sia durante la distribuzione che nella conservazione. Il vaccino deve essere conservato in frigorifero (temperature comprese tra 2°C - 8°C) (9). Tale modalità di conservazione è di facile allestimento negli ambulatori di Medicina Generale, dotando il frigorifero con un termometro per il rilevamento della temperatura minima e massima acquistabile singolarmente per poche decine di euro.
KEY POINTS • Secondo sottotipo B • Mismatch tra lineage vaccinale e circolante • Immunogeneticità, efficacia e sicurezza del vaccino quadrivalente inattivo
Modif. da G. Icardi I vaccini anti-influenzali: il quadrivalente, nuova opportunità di salute tratto da G. Icardi, M. L. Lazzaretto, T. Maio, G. Riganti Personalizzare la prevenzione dell’influenza nel setting della medicina generale: Il vaccino quadrivalente, una nuova opportunità di salute, Roma, Metis s.r.l, I Edizione settembre 2017
BIBLIOGRAFIA
- http://ecdc.europa.eu/en/healthtopics/seasonal_influenza/vaccines/Pages/influenza_vaccination.aspx
- Caini S et al. Epidemiological and virological characteristics of influenza B: results of the Global Influenza B Study. Influenza Other Respir Viruses, 9 Suppl 1, 3-12, 2015
- Heikkinen T et al. Impact of influenza B lineage-level mismatch between trivalent seasonal influenza vaccines and circulating viruses, 1999-2012. Clin Infect Dis, 59:1519-24, 2014
- Crépey P., de Boer P.T., Postma M.J. et al. Retrospective public health impact of a quadrivalent influenza vaccine in the United States. Influenza Other Respir Viruses. 9 Suppl 1, 39-46, 2015
- Langley J.M., Carmona Martinez A., Chatterjee A. et al. Immunogenicity and safety of an inactivated quadrivalent influenza vaccine candidate: a phase III randomized controlled trial in children. J. Infect Dis. 208, 4, 544-53, 2013
- Pépin S., Donazzolo Y., Jambrecina A. et al. Safety and immunogenicity of a quadrivalent inactivated influenza vaccine in adults. Vaccine, 31, 47, 5572-8, 2013
- Thommes E.W., Ismaila A., Chit A. et al. Cost-effectiveness evaluation of quadrivalent influenza vaccines for seasonal influenza prevention: a dynamic modeling study of Canada and the United Kingdom. BMC Infect Dis, 15, 465, 2015,
- Uhart M et al. Public health and economic impact of seasonal influenza vaccination with quadrivalent influenza vaccines compared to trivalent influenza vaccines in Europe. Hum Vaccines Immunother, 12,2259-68, 2016
- Riassunto delle caratteristiche di prodotto di vaxigrip tetra
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