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Le vaccinazioni hanno come obiettivo principale la prevenzione delle malattie infettive e delle loro complicanze, con il minor rischio possibile di effetti collaterali. Gli effetti collaterali gravi, che possono essere tollerabili per un farmaco salvavita, non lo sono, invece, per un farmaco la cui finalità è di tipo preventivo e che viene solitamente somministrato a soggetti in buona salute, a bambini e neonati. Per tale motivo lo standard di sicurezza richiesto ai vaccini è molto elevato1,2. Malgrado ciò, anche la vaccinazione si associa ad un rischio di effetti collaterali, anche se minimo1,2. Le reazioni allergiche e le altre reazioni da ipersensibilità (in particolar modo lo shock anafilattico) verso i costituenti del vaccino sono gli eventi avversi più temibili: si tratta, comunque, di eventi eccezionali1,2. In effetti Mc Neil M e i suoi collaboratori hanno realizzato uno studio (2016) con l’obiettivo di valutare l'incidenza di anafilassi dopo vaccinazione, esaminando anche le caratteristiche demografiche e cliniche dei casi documentati. Il tasso di anafilassi è risultato molto basso: 1.31 (95% CI, 0,90-1,84) casi per milione di dosi3.
Per quanto riguarda i quadri clinici di reazioni allergiche, essi vanno dalle più semplici manifestazioni di orticaria e dermatite fino alle forme gravi di tipo anafilattico4,5. Una reazione allergica grave o anafilassi è una reazione sistemica immediata causata da un rapido rilascio di mediatori dai mastociti e dai basofili, di norma conseguente all'interazione dell'allergene con le IgE specifiche4,5. Il tempo di latenza tra il contatto con l'allergene e la comparsa delle manifestazioni cliniche può variare da pochi secondi ad alcune ore, anche se di solito è inferiore ai 10 minuti. In genere la brevità dell'intervallo lascia presagire una reazione più severa4,5. L'anafilassi è definita come una grave reazione acuta generalizzata o sistemica di ipersensibilità per la quale si è reso necessario un trattamento di emergenza4,5. Questa reazione molto spesso inizia con prurito della bocca/gola, del palmo delle mani e dei piedi e/o orticaria; evolve, quindi, in una disfunzione multi-organo, principale interessamento polmonare con difficoltà respiratoria (dovuta a edema laringeo e/o asma), successiva ipotensione e shock. Dal punto di vista fisiopatologico e clinico si distingue nettamente dall'orticaria e dall'angioedema: a differenza di queste due condizioni, che si limitano all'ambito cutaneo e, relativamente all'angioedema, anche sottocutaneo, è una reazione sistemica che coinvolge l'apparato respiratorio e/o cardiovascolare e mette a rischio la vita del paziente4,5.
I soggetti vaccinati devono rimanere in sala di attesa per almeno 15 minuti dopo la somministrazione di un vaccino. Questo breve periodo di osservazione è utile a garantire un’immediata assistenza in caso di eventi avversi a rapida insorgenza. Infatti, l’80% delle sincopi avviene entro 15 minuti mentre gli eventi allergici gravi (es. anafilassi) che richiedono un trattamento di emergenza avvengono in genere entro 10 minuti dalla vaccinazione6,7,8,9. Il periodo di osservazione va prolungato da 30 a 60 minuti in caso di rilevazione all’anamnesi di gravi allergie a sostanze non presenti nei vaccini (alimenti, farmaci, ecc.) o precedenti di allergie lievi allo specifico vaccino o ai suoi costituenti. I vaccini vanno somministrati solo in presenza del medico nello studio. Per essere preparati a far fronte ad una reazione anafilattica è necessario che le procedure di emergenza siano conosciute da tutto il personale che periodicamente deve effettuare le esercitazioni sull’emergenza6,7,8,9,10. La Società Italiana di Allergologia e Immunologia e le società internazionali, in riferimento a reazioni allergiche e anafilassi, citano come dotazione essenziale dell’ambulatorio per la gestione dell’anafilassi: l’adrenalina, l’ossigeno e il pallone ambu; tali presidi non devono essere semplicemente presenti in ambulatorio, ma essere immediatamente disponibili durante la somministrazione del vaccino11,12.
Ogni studio di MMG deve disporre di un kit minimo strumentale e farmacologico per l’emergenza sempre a portata di mano: adrenalina f. 1mg/1ml soluzione 1:1000; siringhe da 2-2,5,-5,-10ml, - per tubercolina; soluzione fisiologica da 10 ml; trimeton f.; Idrocortisone f. da 100 – 500 – 1 g.; pallone di Ambu con mascherine, cannule orofaringee12. L’adrenalina rappresenta la terapia di prima scelta per l’anafilassi. La somministrazione precoce di adrenalina è importante perché può prevenire la progressione rapida dell’anafilassi verso l’ostruzione delle vie aeree e lo shock. L’adrenalina ha una azione rapida e una durata d’azione breve. Oltre a un potente effetto vasocostrittore (azione quasi immediata - minuti) possiede anche effetto cardiostimolatore e broncodilatatore. Questo farmaco rappresenta la terapia di prima scelta per l’anafilassi13,14,15,16..
Modif. da G. Riganti Vaccinare in sicurezza
BIBLIOGRAFIA
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