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Nonostante da varie indagini risulti che i disturbi della sfera sessuale sono fonte di angoscia per uomini (9-27%) e donne (16-43%), gli aspetti relativi alla sessualità vengono trascurati nella pratica clinica. I pazienti dichiarano di evitare l’argomento per vergogna, tabù riguardo al parlare di sessualità, incertezza sul fatto che i problemi sessuali siano parte integrante dell’assistenza sanitaria o su quale sia la figura di riferimento, sfiducia sull’esito del colloquio. D’altro canto, le ragioni per cui il medico evita l’anamnesi sessuale sono essenzialmente riconducibili a disagio nel fare domande sulla vita sessuale, mancanza di capacità di comunicazione e di un training adeguato sulla gestione della salute sessuale, oltre che ad un deficit di conoscenze.
A fronte della elevata prevalenza delle patologie della sfera sessuale, in entrambi i sessi, all’innegabile interdipendenza tra salute sessuale e benessere psicofisico, alla forte correlazione tra sintomi di disfunzione sessuale e malattie croniche complesse (patologia cardiovascolare, diabete, ecc.), già da un anno FIMMG e Metis (con il contributo non condizionante di Menarini Srl) hanno elaborato un ampio progetto di divulgazione per gli assistiti e di formazione per i medici, denominato “La medicina della coppia nel setting della medicina generale”, basato sulla rilevazione del grado di conoscenza della problematica e delle modalità di affrontarla da parte del medico di famiglia.
Dopo un primo evento di Formazione A Distanza, di carattere generale, che ha registrato una amplissima partecipazione, viene proposto un secondo corso FAD, “La medicina della coppia nel setting della medicina generale: Focus on Disturbi dell’Eccitazione” (disponibile sulla piattaforma www.fadmetis.it), con l’obiettivo di approfondire le conoscenze sui disturbi dell’eccitazione femminile e maschile.
I disturbi dell'eccitazione costituiscono una problematica estremamente frequente: in particolare la disfunzione erettile (DE) rappresenta sicuramente il più studiato e conosciuto disturbo della sfera sessuale, che può costituire un sintomo di allarme o un sintomo sentinella di una coronaropatia o di un’arteriopatia ostruttiva periferica. L’approfondimento di conoscenze relative a tale disturbo è essenziale se si pensa che proprio per quello che riguarda la disfunzione erettile il 30,7% dei prodotti nelle farmacie è acquistato senza ricetta e il 10% online, con le conseguenze ben note sulla possibile interazione con altri farmaci, su potenziali diagnosi falsate dall’assunzione di medicinali non noti al medico e sul possibile utilizzo di farmaci non garantiti, nel caso di canali di acquisto non ufficiali. Per quanto riguarda il disturbo di eccitazione femminile si tratta di un disturbo diffuso e comune, che però, come altre disfunzioni sessuali femminili è stato poco studiato, sottovalutato e, soprattutto, considerato per tanti anni dalla comunità scientifica internazionale come un disturbo psicogeno o comunque a genesi relazionale con scarsa o assente componente organica. Tutta la sessuologia medica femminile deve fare i conti con un importante ritardo culturale e scientifico nello studio e nella gestione di queste patologie.
Questo ha comportato una limitazione notevole ad un rigoroso approccio scientifico e, conseguentemente, ad un importante gap di conoscenze rispetto alle disfunzioni sessuali maschili. Solo negli ultimi anni la ricerca scientifica ha posto crescente attenzione ai fattori biologici alla base di queste patologie con lo sviluppo di conoscenze maggiori in campo fisiopatologico, diagnostico e terapeutico.
Dati crescenti della letteratura, inoltre, hanno evidenziato che molte donne vorrebbero parlare con il proprio medico dei loro problemi relativi alla sfera sessuale, ma auspicherebbero che fosse il medico ad iniziare la discussione. Dall’altro lato il medico, pur essendo consapevole del suo ruolo in questo campo, spesso per motivazioni differenti (poco tempo, mancanza di capacità di comunicazione e di un training adeguato sulla gestione della salute sessuale, paura di problematiche medico-legali) non affronta l’argomento.
Un obiettivo estremamente importante da raggiungere è la sensibilizzazione dei medici, in particolare degli MMG, nei confronti di queste problematiche, affinché esse vengano gestite con rigore scientifico, ponendo attenzione alla componente organica che molto spesso è alla base di tali patologie. In questo senso, un ruolo chiave lo ha, e sempre di più lo avrà, il medico di famiglia, interlocutore privilegiato per i suoi pazienti.