QUANDO I FARMACI PER L'IPERTRIGLICERIDEMIA SONO IN CLASSE A SECONDO LA NOTA AIFA 13?
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I trigliceridi sono in tutti gli alimenti grassi che consumiamo: dal burro, alle carni, agli oli, sono tutti, sul piano strettamente chimico, dei tri-gliceridi (formati, cioè, da tre acidi grassi legati al glicerolo). Tuttavia, curiosamente, non sono i grassi alimentari a dovere essere limitati quando vi è una Ipertrigliceridemia (TG≥ 200 mg/dl), ma sono soprattutto i carboidrati e gli zuccheri semplici, perché il nostro organismo li trasforma in maniera molto efficiente, nel fegato, in trigliceridi, per utilizzarli poi come “riserva di calorie” (1).
La maggior parte degli esperti ritiene che i farmaci per ridurre i trigliceridi possano essere usati con parsimonia: è quasi sempre preferibile perseguire in primo luogo una correzione dello stile di vita, anche perché i risultati sono frequentemente impressionanti, e “crolli” dei trigliceridi del 50, 60, 70% non sono per nulla eccezionali, se ci si mette veramente di impegno. Naturalmente è necessario un intervento di counseling prolungato perché il paziente mantenga a vita le buone abitudini apprese.
Ricapitoliamo quindi i capisaldi di uno stile di vita orientato al controllo dei trigliceridi (1-2): riduzione del consumo degli zuccheri semplici, degli amidi più digeribili (pane e patate, ad esempio), dell’alcool, della frutta molto zuccherina. Ma anche più attività fisica: il nostro organismo, quando si muove, brucia infatti trigliceridi, per produrre energia, ed un’attività fisica regolare è quindi importante per controllare i trigliceridi sia perché li “consuma” direttamente, e sia perché ci aiuta a controllare il peso corporeo e soprattutto l’eccesso di grasso addominale, riducendo così la produzione di trigliceridi da parte del nostro fegato.
È poi indispensabile la cessazione dal fumo di sigaretta (2) sia perché riduce drasticamente il Rischio Cardiovascolare globale del paziente, sia perché l’interruzione del fumo è associato ad un miglioramento dei livelli di lipidi, nonostante l'aumento di peso che spesso segue la cessazione (1).
La nota AIFA 13 regola la prescrivibili dei farmaci nei pazienti che, nonostante abbiano adottato un corretto stile di vita, continuano ad avere un elevato livello di Trigliceridi (2). L’obiettivo è di ridurre il rischio di pancreatite presente in tutti i pazienti con elevato valori di Trigliceridi (TG> 500 mg/dl); inoltre in generale, i farmaci sono considerati utili nei pazienti con ipertrigliceridemia e che hanno una storia personale o familiare di malattia coronarica precoce (1).
Esistono poi casi in cui, pur in presenza di livelli di trigliceridemia inferiori a quelli indicati dalla nota 13, è opportuno un intervento farmacologico per ridurre i trigliceridi: rimane sempre è possibile la prescrizione in regime di non rimborsabilità, anche per la disponibilità in commercio di equivalenti branded a costo inferiore, e spesso minore a quello degli integratori alimentari a cui sovente i pazienti ricorrono autonomamente.
BIBLIOGRAFIA
- John D. Brunzell,. Hypertriglyceridemia. N Engl J Med 2007;357:1009-17.
- Modifica alla Nota 13 di cui alla determina del 26 marzo 2013 (Determina n. 617/2014 - GU Serie Generale n.156 del 8-7-2014).
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