Nuovi paradigmi di gestione della angina cronica stabile: il ruolo del medico di famiglia
La malattia coronarica è ancora altamente prevalente nel mondo, e l'angina cronica stabile è una delle presentazioni cliniche più comuni di tale patologia.
Si tratta di una sindrome morbosa caratterizzata da attacchi di ischemia miocardica acuta transitoria recidivanti e persistenti, spesso associati a sforzo fisico; costituisce la più frequente manifestazione della malattia coronarica, e in buona parte dei casi ne rappresenta il sintomo di esordio. A differenza di quanto accade per l’infarto miocardico, la cui incidenza è in diminuzione, questo non avviene per l’angina pectoris. La presenza di angina indica un rischio notevolmente aumentato di morte e di eventi CV e ha una prognosi molto simile a quella dell’infarto, con una qualità di vita, sulla base di alcuni studi, addirittura più ridotta rispetto a pazienti infartuati o con ictus.
Secondo i dati pubblicati, la prevalenza della angina stabile registrata nella popolazione italiana afferente agli studi dei Medici di famiglia, risulta intorno al 2%; rispetto alla casistica osservata dai cardiologi, i pazienti della Medicina territoriale presentano una età più avanzata (circa 75 anni vs. 61) e una maggior prevalenza di donne (53% circa di donne vs. 42%). Si osserva anche nei confronti di questi pazienti una minore aderenza alle linee guida e al controllo dei fattori di rischio. Anche aderenza e persistenza nella terapia sono passibili di miglioramento.
È inoltre assai probabile che la variegata sintomatologia con cui si può presentare la malattia ischemica cardiaca, sotto forma dei cosiddetti equivalenti anginosi (ad esempio dispnea e sintomi aspecifici come astenia, nausea, oppressione toracica, irrequietezza e ansia), possa condurre anche ad un ritardo di diagnosi.
Peraltro la prescrizione diretta di farmaci oltre il primo livello è stato finora impossibile per il MMG, essendo condizionata dalla necessità di piano terapeutico la prescrizione dei farmaci di secondo livello. Il Medico di Famiglia, finora, si trovava con una certa frequenza a dover affrontare il problema di pazienti con sintomi anginosi non sufficientemente coperti dalla terapia in atto e a non poter rispondere in prima battuta alle esigenze del malato. Attualmente tale situazione è parzialmente modificata dalla abolizione del piano terapeutico per alcuni farmaci di secondo livello da parte della AIFA.
Anche a causa di ciò i ricorsi alla specialistica e al DEA hanno condizionato la gestione della angina stabile da parte del medico di famiglia, aggravando i costi e riducendo nel contempo le competenze e la performance del MMG nella specifica patologia.
A fronte di tali considerazioni, FIMMG e Metis, Società scientifica dei Medici di Famiglia, riscontrano il bisogno di aumentare le conoscenze dei MMG in tema di angina pectoris cronica con l’obiettivo primario di migliorare la gestione del paziente affetto da angina stabile perseguendo questo scopo attraverso un articolato piano di informazione, aggiornamento e formazione da sviluppare nel tempo.
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