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ASIAGO-GALLIO HOTEL GAARTEN
Via Kanotole, 13/15
17 - 18 SETTEMBRE 2020
Le grandi sfide dell’innovazione che si sono palesate al traguardo 2020, richiedono azioni rapide e concrete da mettere in campo. Le prospettive demografiche ed epidemiologiche avranno intuibili conseguenze sull’assistenza socio-sanitaria a causa del numero elevato dei malati cronici. E l’innovazione straordinaria messa in campo sta fortunatamente cronicizzando ed in alcuni casi guarendo malattie fino a qualche mese fa incurabili. La recente e devastante pandemia che ha flagellato tutto il mondo lascia un messaggio indelebile ma antico nella storia della civiltà moderna: la salute prima di ogni cosa. Ma adesso è ora di fare, è ora di cambiare e riprogrammare: il fattore prognostico a più alto impatto è il modello organizzativo per cui non sarà possibile l’appropriatezza clinica se non partirà insieme all’appropriatezza organizzativa. La formazione degli operatori in questo scenario di cambiamento è un passaggio cruciale che deve rappresentare una priorità per rendere sostenibili le organizzazioni, accompagnata dalla tecnologia IT a supporto della sburocratizzazione, delle procedure assistenziali. Anche il ruolo della medicina territoriale diventa un nodo gestionale chiave che non può essere ai margini dell’innovazione. Ed anche qui la recente pandemia ha insegnato molto. In sanità è necessario passare dal concetto di costo a quello di investimento ed in tema di innovazione è necessario costruire strumenti che impongano il concetto di valore trasversale a tutti gli attuali modelli organizzativi. Covid19 ci fatto comprendere che questo processo non può più attendere. Molti sono i modelli messi in campo ma quanti sono già operativi, efficienti e funzionali? Quanti dovuti all’obbligo legato all’emergenza? E quanti sono realmente innovativi se non rivoluzionari in grado di riorganizzare e rinnovare il nostro SSN al di là delle ritualità e degli schemi usuali prefigurati? La sfida futura si giocherà tra efficienza, uniformità delle cure, sostenibilità, partendo da una attenta riprogrammazione e valutazione degli scenari dinamici generati dalle moderne pandemie, dalla necessaria innovazione delle offerte terapeutiche, che andranno omogeneamente assicurate a tutti i cittadini e lavoratori del nostro paese. Il tutto per conservare gli elementi fondanti del nostro sistema universalistico ed equosolidale i cui punti di forza e di debolezza sono emersi in questi tempi di Coronavirus.