Articolo 1
CONSUMO RESPONSABILE DI ALCOL
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ALCOL, UN PIANETA POCO CONOSCIUTO
E’ un compito irrinunciabile del medico di medicina generale identificare precocemente i consumatori di alcol a rischio e, successivamente, procedere con un’attività di counseling.
Nei nostri database dovrebbe essere annotata la quantità di alcol assunta giornalmente dai pazienti, così come annotiamo, per i pazienti fumatori, il numero di sigarette fumate quotidianamente.
L’attività di counseling dovrebbe essere svolta in modo particolarmente accurato nei confronti di quei pazienti che devono astenersi totalmente dal consumo di alcol come i minorenni, le donne in gravidanza e in allattamento, coloro che stanno per mettersi alla guida di un veicolo e coloro che assumono farmaci, ricordando che l’alcol consumato occasionalmente è un inibitore del metabolismo di molti farmaci mentre consumato cronicamente è un induttore di tale metabolismo.
Il concetto di astensione dall’alcol deve essere sottolineato con particolare enfasi nelle donne che vogliono iniziare una gravidanza, consigliando loro l’astensione dalle bevande alcoliche già prima del concepimento illustrando l’influenza negativa di tali bevande sul feto già nelle prime settimane di gravidanza.
E’ importante conoscere l’equivalenza alcolica ed il contenuto in calorie delle bevande. Equivalgono ad una unità alcolica, che a sua volta equivale a 12 grammi di alcol, 125 ml di vino, 330 ml di birra, 80 ml di aperitivo alcolico e 40 ml di superalcolico.
In base a questi dati possiamo consigliare le giuste quantità alcoliche ai nostri pazienti, per cui ad una donna consiglieremo di non superare una unità alcolica al giorno, ad un uomo di non superare giornalmente le due unità alcoliche e agli over 65 di non superare una unità alcolica.
L’alcol ha un valore calorico di rilievo, corrispondendo 1 grammo di alcol a 7 calorie per cui una unità alcolica fornisce circa 84 calorie.
Di conseguenza un pasto che comprenda una pizza margherita di 200 gr ed una birra da 330 ml con gradazione alcolica al 5% soddisfa un fabbisogno calorico di 654 calorie.
Un altro pasto, tipicamente mediterraneo, che comprenda 80 grammi di pasta condita con pomodoro e basilico accompagnato da un bicchiere di vino da 125 ml con gradazione alcolica al 12% fornisce 497 calorie.
Nel 2004 BMJ pubblica: “The Polymeal: a more natural, safer, and probably tastier (than the Polypill) strategy to reduce cardiovascular disease by more than 75%” (1). L’articolo sostiene che un’alimentazione che contenga pesce, cioccolato amaro, frutta, verdura, aglio, mandorle e 150 ml di vino al giorno è efficace, nella fascia d’età 50-100 anni, per la prevenzione cardiovascolare. In particolare, in prevenzione primaria, sembra ridurre del 75% tale patologia. Nello studio si evidenzia che, escludendo dal Polymeal i 150 ml di vino, la riduzione del rischio cardiovascolare scende dal 75% al 65%. Al contrario, la Polymeal somministrata ai pazienti con precedenti eventi cardiovascolari riduce l’aspettativa di vita di 2,4 anni rispetto alla terapia farmacologica.
Il beneficio dell’alcol in prevenzione primaria, così come riportato da BMJ, è emerso da una metanalisi su 26 studi, condotta da A. Di Catalano e pubblicata su Circulation nel maggio 2002 (2), in cui si evidenziava una relazione tra consumo di vino e birra e rischio cardiovascolare. La quantità di vino con funzione protettiva era stimata in 150 ml/die.
Un recente documento di consenso (3), relativo agli effetti del consumo di moderate quantità di alcol sulla salute umana, conclude affermando che numerosi studi di epidemiologia osservazionale dimostrano chiaramente l’esistenza di una associazione statisticamente significativa tra il consumo di dosi moderate di alcol e la riduzione del rischio di incorrere in eventi cardiovascolari come l’infarto del miocardio e l’ictus ischemico ma non emorragico.
In conclusione, il MMG dovrebbe conoscere il consumo di alcol dei propri pazienti arginando gli eccessi, senza però demonizzare le bevande alcoliche che, assunte in quantità “sicure, possono avere addirittura un effetto protettivo a livello cardiovascolare.
(1) The Polymeal: a more natural, safer, and probably tastier (than the Polypill) strategy to reduce cardiovascular disease by more than 75%" Oscar H Franco, Luc Bonneux, Chris de Laet, Anna Peeters, Ewout W Steyerberg and Johan P Mackenbach BMJ 2004;329;1447-1450
(2) Di Castelnuovo A, Rotondo S, Iacoviello L, Donati MB, De Gaetano G. Meta-analysis of wine and beer consumption in relation to vascular risk. Circulation 2002;105:2836-44
(3) Moderate alcohol use and health: a consensus paper. Nutrition, Metabolism & Cardiovascular diseases (2013)