Le vittime sono 14
È strage di medici per l'epidemia da Covid-19. Quello dei camici bianchi deceduti per il virus è infatti un triste elenco che continua ad allungarsi di giorno in giorno, di ora in ora: oggi, altri sei non ce l'hanno fatta, ed il numero complessivo sale a 14, mentre si registra la morte anche di un primo farmacista. Una situazione grave, dinanzi alla quale bisogna agire, afferma il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli: «Non possiamo più permettere che i nostri operatori sanitari siano mandati a combattere a mani nude contro il virus». Un appello accolto dal ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha affermato che la sicurezza del personale sanitario è «una priorità assoluta». Nella sola giornata di oggi, però, si è avuta notizia di 6 decessi. Si tratta di Luigi Ablondi, ex dg dell'Ospedale di Crema e morto a Parma, Giuseppe Finzi, medico ospedaliero di Cremona, Antonino Buttafuoco, medico di base di Bergamo. E poi: due medici di Como, Giuseppe Lanati, pneumologo, e Luigi Frusciante, medico di famiglia. Erano entrambi in pensione ma operativi. Morto anche Franco Galli, medico di base a Medole, nel Mantovano. Sempre oggi, si è registrato pure il decesso del primo farmacista: Lorenzo Repetto, titolare della farmacia di Saint Vincent, in Val d'Aosta. «Continuiamo a chiedere con forza dispositivi di protezione per titolari di farmacia e collaboratori», afferma il presidente di Federfarma Marco Cossolo. Ed insieme ai morti salgono pure i contagi tra gli operatori sanitari: «Sono quasi 2.700. È una lotta impari, che fa male a noi, fa male ai cittadini, fa male al Paese», afferma Anelli. Il problema centrale resta la mancanza di Dispositivi di protezione individuale - mascherine, visiere, occhiali - denunciata ormai da tutte le categorie sanitarie. Ne sono sprovvisti, o hanno dotazioni ormai carenti, medici di famiglia, medici ospedalieri, infermieri e farmacisti. Una situazione di cui è cosciente il ministro della Salute Roberto Speranza che oggi, rivolgendosi proprio alla Fnomceo, ha sottolineato come «davanti a noi ci sono ancora giorni difficili, ma insieme, uniti, ce la faremo». La «sicurezza di ciascuno di voi - ha ribadito - è un bene fondamentale per tutto il Paese. Considero questa una priorità assoluta. Ogni giorno - ha assicurato - insisto perché a ciascuno di voi possano arrivare dispositivi di protezione individuale adeguati. So che questo è un grande problema. Borrelli e Arcuri lavorano 24 ore al giorno, in coordinamento con le regioni, per nuovi acquisti e per rafforzare la produzione nazionale». Una vicinanza, quella di Speranza, apprezzata dalla Fnomceo, ma intanto molte sono le iniziative messe in campo in queste ore per sensibilizzare l'opinione pubblica. La Federazione dei medici di famiglia Fimmg ha lanciato, il crowdfunding 'Nudi contro il virus': con donazioni a partire da un euro, si contribuirà a comprare i dispositivi di protezione. Fimmg Lombardia, duramente colpita dal Covid-19, ha invece presentato una diffida contro le istituzioni, seguita dall'Intersindacale dei Medici ospedalieri, che ha diffidato le Asl. E anche dagli Ordini territoriali monta la protesta. A Bergamo i medici di medicina generale ammalati o in quarantena sono 128. Situazioni drammatiche, afferma la Fnomceo, si registrano in tutta la Lombardia, in Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, ed anche al Centro-Sud i medici sono sguarniti delle adeguate protezioni. Insomma, conclude il presidente degli Ordini dei camici bianchi, «chiediamo che i medici siano messi in sicurezza, per loro ma anche per evitare che diventino veicolo di contagio verso i pazienti e verso i cittadini più fragili».
Di Manuela Correra – Fonte Ansa